Project Description

Ve ne parlo a modo mio

Oramai tutti sanno cosa dice il regolamento: niente fitofarmaci di sintesi, niente diserbo, nessun fertilizzante sintetico, preservare la fertilità, e tanto altro.

Abbiamo cominciato tanti anni fa, sembrava una follia. Era invece un’idea molto moderna, forse troppo. Abbiamo dovuto recuperare il sapere quasi perduto di quello che era l’agricoltura prima dell’avvento della chimica e, credetemi, è stato un gran lavoro. Non c’erano prodotti per curare le piante – eh sì, le piante si ammalano come tutti gli esseri viventi -, poche esperienze e soprattutto tanto da imparare. Tra le prime cose: imparare a guardare, a vedere, imparare a non fare nulla se non proprio necessario. Raggiungere il livello di criticità prima di intervenire. Quando la Natura risolve da sola, lo fa in modo impeccabile. Ma stare guardare è spesso doloroso, come doloroso è stato l’isolamento dagli altri agricoltori per i quali diventi quasi un pericolo, perché hai fatto scelte diverse. Quando poi un problema si porta via una parte del raccolto, qualche dubbio sulla tua scelta, viene spontaneo.

Ma, se frequenti la tua campagna e condividi quello che succede nel tuo frutteto, hai chiaro il tuo obiettivo, allora riesci a vedere cosa stai costruendo. E questo è gratificante.

Il biologico è cresciuto grazie alla richiesta di tante persone che si sono informate e che proprio questo cercavano. Noi abbiamo negli anni costruito un patrimonio: la fiducia di tante persone che sulle loro tavole vogliono i nostri prodotti.

Grazie a loro siamo arrivati fino a qui.